Scriverò sulle donne, quelle coraggiose che aspettano per anni il proprio uomo in galera, che fanno la fila per spedire un pacco di Natale, che sanno a memoria l’indirizzo del carcere e che non riescono a distinguere nello scrivere chi dei due deve essere aiutato.
Donne ancora giovani, prese a rinchiuse, costrette a portare con se un bimbo, a permettere che “veda” sin da piccolo.
Donne che sanno attendere, che sanno pagare, donne che lottano in modo poco eclatante, farfalle dalle ali di pietra, indurite e forse incapaci di volare.
Donne con un mitra, non importa se per amore o per fede, con un viso dolce ed un anima vecchia.
Donne con le mani sporche di vernice, donne con lo sguardo perso in un ambiente non ancora maturo per loro.
Donne geniali, donne sorridenti e non pettegole, nonne, madri e figlie.
Donne vive, concrete, disincantate, lontane da una foto incantata nel vuoto.
Guerriere o lavoratrici, silenziose e accentratrici, coraggiose o restie, affascinanti o grigie, comunque donne, trascinatrici inconsapevoli, in un mondo che ha bisogno di loro.
Come madri, compagne, militanti.
Come mano da stringere o da sollevare tesa verso il cielo in mezzo a tante, mano necessaria, mano che scrive e che aspetti.
Mano che ha dietro di se uno spirito forte.
Donne al primo lancio con lo stesso sguardo perso ed eccitato di mille uomini, donne che attendono in un ospedale la vita o la morte, per notti intere, donne fantasiose e tenaci.
Donne anziane, che ti parlano come se fossi suo figlio “del tempo che fu”.
Donne forti e non solo, donne cattive quando i tempi sono cattivi, consapevoli quando i tempi sono invivibili, allegre quando i tempi sono giusti, e comunque sempre presenti.
Nate per essere al fianco perché sono necessarie.
Ho dimenticato le donne eleganti, più famose e più belle, che presenziano, si presentano, intervengono, fanno appello.
Sorrido, non me ne pento: solo poche comparse famose fra tante protagoniste sconosciute.
Un augurio a tutte le Donne! 8 – 03 – 2022