Antieuropa

GABRIELE D’ANNUNZIO

Care amiche e cari amici, oggi, per la nostra consueta rubrica Operazione “Memoria” vorremmo parlarvi di: Gabriele D’Annunzio (poeta e uomo politico).

12 marzo 1863 – 1 marzo 1938

Poeta, romanziere, drammaturgo ed uomo politico, diviene il cantore dell’Italia imperialista, ricercando nella sua opera come nella sua vita le più intense sensazioni, conducendo una vita fastosa, scandalizzando l’opinione pubblica con le sue audacie considerate eccessive.

Ha un ruolo decisivo nell’intervento italiano a fianco dell’intesa nel 1915.

Ufficiale aviatore durante la grande guerra, nel 1918 si rende artefice della beffa di Buccari e del volo su Vienna, dopo la guerra si mette alla testa dei legionari che nel 1919 occupano Fiume.

<<O semprerinascente, o fiore di tutte le stirpi, aroma di tutta la terra, Italia, Italia, sacra alla nuova aurora con l’aratro e la prora>>

Gabriele D’Annunzio

Con la Carta del Carnaro definisce le linee del corporativismo e l’atmosfera creata dalla sua impresa, che Mussolini appoggia, servono a dare incremento al Fascismo: dalla coreografia inventata in quell’occasione (il celebre eja eja alalà) dovrà derivare molta di quella adottata negli anni seguenti fino alla Marcia su Roma.

Per tal motivo, viene celebrato come poeta nazionale dal Fascismo.

La sua copiosissima opera comprende poesie, drammi, romanzi, novelle ed un diario intimo che lo pongono tra i più prestigiosi rappresentanti del decadentismo europeo.

Muore nella sua villa al Vittoriale, a Gardone.