Antieuropa

GLI ORRORI DELLA RESISTENZA PARTIGIANA

<<Le donne uccise in Italia durante la resistenza, prima e dopo il 25 aprile, furono 2.365 (con buona pace delle femministe, s’intende), nella quasi totalità per mano di partigiani comunisti. Alcune centinaia per mano di giellisti e meno d’ una decina per mano di formazioni autonome.

Nel solo Piemonte ne furono soppresse 776 (778 secondo altre fonti). L’ultima donna fu uccisa il 4 agosto del ’47 a Savona, si tratta di un’ex ausiliaria, Maria Rosa Amodio colpita alle spalle da un’auto in corsa. Il killer si chiamava Bisio Dalmazio che nei miei libri indico responsabile di oltre cento omicidi.

Ma non di questo vorrei parlare oggi. Parlerò brevemente di una delle centinaia di esecuzioni seguite a condanne a morte emesse da tribunali di brigata dopo “regolari processi”.

Ne scriveva nel ’74 il parroco di Revello, località sotto il controllo della brigata comunista “Saluzzo”.

<< ….novembre 1944, fucilazione di una ragazza. Sono le 22, sono presenti nella mia casa canonica vari sacerdoti. Entra un giovane e ci dice: – Questa notte avrà luogo una esecuzione. Venga con me un prete.- Vado io – dico – tocca a me. Ritiro dal tabernacolo l’ostia santa e parto con il giovane in bici…dopo lunga salita giungiamo sul posto. Vengo introdotto in un sotterraneo che è una vera topaia. Là, per terra, vicino a un fuocherello di legna, una ragazza sulla ventina d’anni. Nel vedere un prete, ha un tremito e grida spaventata. Cerco l’uomo che mi aveva accompagnato per conoscere la possibilità di ritardare l’esecuzione nella speranza di salvare la giovinetta. Ricevo una risposta secca e dura: – Niente da fare. Deve essere fucilata alle ore una, fra venti minuti. Rientro, riprendo il discorso con la ragazza, che si era alquanto rassegnata. Si confessa, sapendo che quella era l’ultima confessione della sua vita. Riceve con grande fervore la comunione e parliamo dell’anima, del paradiso. Una voce imperiosa – Il tempo è passato! Entrano tre giovani, non uno solo e partiamo…Si cammina, si sale. La ragazza è serena, direi gioiosa. Parliamo del paradiso, di lassù ove si sta tanto bene.- Potrò andare in paradiso?- Tra pochi minuti entrerai in paradiso, ne sono certo!- Sono felice…Giunti sul luogo dell’esecuzione, vedo la fossa; la ragazza la guarda anche lei, con calma. La guarda mentre i tre uomini sparano uccidendola….>>.

Sette mesi dopo il padre della sventurata, vinta l’ impenetrabile omertà, riuscirà a esumarne la salma e inumarla nel piccolo cimitero di Rossana. P. R. aveva 18 anni.>> [1]

[1] Di Gianfranco Stella.