Antieuropa

GUERRA, GUERRIGLIA E RIVOLUZIONE:

Abbiamo accennato al fatto che la comunistizzazione dell’Italia sconvolgerebbe l’equilibrio strategico europeo e quindi mondiale, a favore della Cina comunista e i suoi alleati, compresa la Russia. E’ però piuttosto improbabile che l’attacco sino-russo all’Italia consista in una guerra convenzionale.

Con l’avvento della bomba atomica la guerra non è scomparsa dal mondo, come speravano gli ottimisti e come lodano i buonisti, ma ha preso nuove forme, come sempre accade alla scoperta di una nuova arma.

Un’importanza predominante è stata assunta dalla guerriglia, dalla guerra rivoluzionaria e sovversiva. Queste forme di lotta sono ben note ai cinesi quanto ai russi che dai tempi di Lenin, studiano nelle proprie accademie militari ciò che scriveva il cinese Sun-tsu, già duemila anni fa, sull’arte della guerra:

<< L’arte più perfetta consiste nello stroncare la resistenza del nemico senza lotta sul campo di battaglia… Distruggete tutto quanto è buono nel paese del vostro nemico. Coinvolgete i sostenitori delle classi dominanti in imprese criminali: minate anche in altro modo la loro posizione e la loro reputazione, esponeteli al pubblico disprezzo presso i loro cittadini. Servitevi della collaborazione anche degli individui più abietti e detestabili. Molestate con tutti i mezzi l’attività dei governi. Fomentate la ribellione e la discordia fra i cittadini del paese nemico. Incitate i giovani contro i vecchi. Disturbate con tutti i mezzi l’armamento, l’approvvigionamento e l’ordine delle forza armate nemiche. Fiaccate la volontà dei soldati mediante musiche e canti lascivi. Svalutate le antiche tradizioni e gli dei. Mandate donne di facili costumi per completare l’opera di dissoluzione. Siate generosi di offerte e di regali per comprare informazioni e complici. Piazzate dappertutto informatori segreti. in definitiva non fate risparmio ne di denaro ne di promesse…>>.


Questo tipo di guerra, nella sua forma più insidiosa e subdola basata sull’infiltrazione, sulla sovversione delle coscienze, sul terrorismo psicologico e culturale, sul lavaggio di massa dei cervelli attraverso il cinema, la televisione e la stampa, stava per cogliere proprio in Italia la più grande delle sue vittorie.


All’inizio del 1971 la conquista del potere, in modo graduale e indolore, da parte dei comunisti pareva inevitabile. Poi, con quell’imprevedibile capacità di reazione che talora gli italiani mostrano quando tutto sembra ormai perduto, la marcia del comunismo era stata, per il momento, arrestata.

Allora è bastato che trecentomila elettori, nel segreto dell’urna, avessero il coraggio di cambiare voto, indirizzandolo sulla destra.

Scriveva Epoca, periodico certamente non estremista: << Nel volgere di pochi mesi il clima italiano è cambiato completamente: siamo passati da una situazione in cui l’avvento dei comunisti al potere sembrava prossimo e inevitabile, a una situazione che vede le sinistre sulla difensiva. La crisi economica e il successo dei missini alle elezioni amministrative parziali hanno determinato uno scollamento non solo nelle situazioni ma anche nelle coscienze. Il partico comunista è disorientato e non sa far altro che incoraggiare il PSI a restare al governo a qualsiasi prezzo. Le grandi centrali sindacali (CGIL, CISL, UIL) sono travagliate da un’incertezza profonda e sentono mancarsi il terreno sotto i piedi… In molte piazze d’Italia i lavoratori contestano clamorosamente i dirigenti sindacali, organizzando affollatissimi cortei che sembravano aver acceso le polveri della rivoluzione>>.


Tutto questo (e non è certo poco) è successo perché i risultati elettorali ed anche certi sondaggi pre-elettorali, come quelli pubblicati dal settimanale radicale L’Espresso, hanno dimostrato che in molte regioni d’Italia l’avvento dei comunisti al potere non sarebbe stato tollerato.

Cosa diversa è ora, cui questo governo Tecno-sanitario con Draghi (PD-M5S-IV-PiùEuropa, Lega, Forza Italia e le toghe rosse di Palamara) dovrebbe affrontare la rivolta di mezza Italia, quella mezza Italia che non da retta ai ricatti del tecnocrate. Inoltre in molte regioni i guerriglieri che resisteranno al NWO e ai comunisti al potere si muoverebbero in mezzo al popolo, secondo il detto di Mao, come pesci nell’acqua.

Ma poiché la crisi del nostro sistema politico ed economico sembra questa volta troppo grave e irreversibile, con l’aiuto del cavallo di Troia de covid, per essere risolta coi soliti compromessi democratici, questa situazione di stallo dovrà alla fine rompersi in favore dell’una o dell’altra ala estrema. Considerando la forza, il numero, l’organizzazione, i mezzi e le complicità col sistema global-capitalistico che i nuovi comunisti possono vantare, la loro vittoria parrebbe scontata.

Si sa che posseggano anche numerosi arsenali e gruppi clandestini pronti al combattimento e finanziati da Soros (ANTIFA). Ora che i neocomunisti sono al potere la vera destra, extraparlamentare, potrà vincere la sua partita se saprà giocare bene le sue carte.

La conquista dell’opinione pubblica dovrà essere continuata martellando ogni giorno gli italiani con tutti quei fatti, anche di cronaca nera, che dimostrano che i comunisti sono degli assassini e dei liberticidi e che il sistema partitocratico democratico neo-marxista al potere significano corruzione, favoritismi, furto di denaro pubblico, demagogia, incompetenza e quindi miseria per tutti.

Occorrerà una controparte positiva: si dovranno prospettare valide soluzioni per quei problemi che preoccupano veramente il cittadino comune: la sovranità monetaria, la lotta al crimine, all’immoralità, al disordine, un’amministrazione della cosa pubblica efficiente, onesta, giusta, pulita, una scuola e una assistenza sanitaria che funzionino, non come negli ultimi 20-30 anni di tagli.

Per esempio si dovrà promulgare una legge sugli arricchimenti illeciti. Tutti coloro che in questi ultimi venti anni, hanno occupato incarichi politici, statali, parastatali o comunque in relazione con la pubblica amministrazione, e si sono arricchiti in modo sproporzionato ai loro stipendi ufficiali dovranno giustificare la causa del loro arricchimento. Se l’inchiesta accerterà degli illeciti tutti i beni fraudolentemente acquisiti saranno confiscati, anche se intestati a congiunti. Oltre a moralizzare la nostra vita pubblica, ciò risanerebbe le finanze statali.


Altro esempio: chiedere regolamentazione sanitaria e fiscale della prostituzione, per impedire soprattutto, che i soldi provenienti dallo sfruttamento delle meretrici servano a finanziare il traffico di droga e le mafie in generale. Chiedere, inoltre, che le nuove leggi di tipo anglosassone, (es.II emendamento) che rafforzano i diritti della difesa a miglior tutela del cittadino.


Ma se i soldati sono necessari per vincere le battaglie, dei buoni strateghi sono indispensabili per vincere le guerre. Perciò non è sufficiente avere dalla propria parte l’opinione pubblica, ma bisogna conquistare anche le élites. In particolare si dovranno sensibilizzare politicamente i funzionari dello stato e i militari, perché nel mondo moderno le rivoluzioni si fanno con lo stato non contro lo stato.

I comunisti sono nemici forti e pericolosi perché senza scrupoli. Lenin raccomandava loro: “Nella nostra lotta per il potere non dobbiamo arrestarci davanti a nessun principio morale. Dobbiamo essere pronti a compiere qualsiasi illegalità, inganno o menzogna“.

Noi non possiamo abbassarci a combatterli con i loro stessi metodi, perché ciò la snaturerebbe. Il fine non giustifica i mezzi. Ma affinché il giusto rispetto di tale principio non comprometta totalmente le nostre possibilità di lotta, dovremo usare tutta la nostra astuzia e tutta la nostra forza e colpire duro, poiché il nostro difficile compito sarà di battere i comunisti nel loro campo, quello della guerra rivoluzionaria. Nella guerra rivoluzionaria non ci sono obiettivi da occupare, quello che conta è l’eliminazione dell’avversario. Questa eliminazione è intesa dai comunisti come conversione o come uccisione. Per loro, si sa, non c’è vera rivoluzione se non c’è spargimento di sangue. Il sacrificio delle vittime ha un vero significato magico di consacrazione della rivoluzione. Ciò spiega il loro terrorismo indiscriminato.

Ma chi non è schiavo di tali orribili miti, sa che uccidendo un ladro se ne fa un martire, uccidendo un imbecille se ne fa un eroe. Un ladro deve essere eliminato esponendolo al giudizio dell’opinione pubblica, fornendo ai tribunali popolari le prove delle sue ruberie.

Lo scontro tra la destra ed il comunismo può essere paragonato, per usare una allegoria alla Mao, alla lotta fra un ape e un orso. La minuscola ape può uccidere il grande orso proprio per la sua piccolezza, che la rende difficilmente individuabile e per la sua mobilità, ma deve conoscere i punti deboli dell’orso che vanno colpiti. L’ape, per esempio sbaglierebbe se volesse colpire subito il cervello dell’orso, che indubbiamente è il punto più importante, ma anche il meglio protetto. Per prima cosa bisogna accecare l’orso: “conosci l’avversario e conosci te stesso, allora sarai invincibile” scrive Sun-tsu e ripete Mao.

Chi conosce i movimenti del nemico e riesce a celare i propri non può perdere: attacca quando è in sicuro vantaggio, evita lo scontro quando non è certo della vittoria. Il miglior modo per accecare il sistema informazioni avversario non è distruggerlo – verrebbe sostituito – ma infiltrarsi in esso, oppure “intossicarlo” con false notizie.

La seconda mossa è quella di colpire l’orso in modo che si dissangui e perda progressivamente le sue energie. Ciò significa colpire il sistema di finanziamento dei Partiti comunisti e suoi satelliti (PD-M5S-IV ecc., centri sociali, Antifa). Tutti coloro che direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso le società controllate dai comunisti) partecipano a questo finanziamento, devono essere individuati e boicottati in ogni modo, finché non rinunciano a proseguire tale azione.

La terza fase consiste nel colpire i gangli nervosi periferici dell’orso, che viene così progressivamente paralizzato. Questi gangli altri non sono che i piccoli dirigenti periferici e gli attivisti indispensabili al funzionamento del partito. Molti di essi non sono dei veri comunisti, dal punto di vista ideologico ma persone che in buon fede hanno creduto che il comunismo potesse migliorare la società italiana. Possono essere convertiti.

Non tutti gli altri vanno combattuti: sarebbe un grosso errore sprecare energie per soggetti incapaci o innocui. Sarebbe addirittura un’ingiustizia prendersela con semplici gregari inconsapevoli. Solo gli elementi veramente pericolosi e che occupano posizioni chiave devono essere neutralizzati.

Il compito dell’ape sarà tanto più facile quanto più saranno limitate le possibilità di movimento dell’orso. Cioè quanto più sarà ridotto lo spazio di manovra politica dei catto-comunisti. Per ottenere tale risultato si dovranno colpire i suoi alleati. Fino ad oggi in Italia chi aiutava i comunisti ne traeva solo vantaggi. Bisogna far sì che tale alleanza diventi un marchio infamante di tradimento della libertà e dell’Europa dei Popoli, che esponga al disprezzo dell’opinione pubblica, al boicottaggio, alle più svariate sanzioni.

Ottenere l’isolamento totale dei partiti catto-comunisti di stampo liberal-marxista (M5S-IV-PD-CL-LEU-PiùEuropa ecc.) attualmente riuniti al governo, è perfino più importante della lotta diretta contro esso. Sarà questa la prima cosa da fare.

-Fonte: F.Camillo Gubetti, Per uno stato nuovo, Edizioni L’Architrave