Care amiche e cari amici, oggi per la nostra rubrica di Operazione “Memoria” vi parleremo di: Roberto Ricci (giornalista, scrittore, poeta, combattente).
21 maggio 1905 – 2 febbraio 1941
Fu uno dei più importanti pensatori fascisti, fondò la rivista L’Universale e collaborò con la Scuola di mistica fascista guidata da Niccolò Giani e Guido Pallotta.
Nato a Firenze da una famiglia borghese di vecchio stampo, Roberto divenne noto come “Berto” Ricci, nome con il quale firmerà tutti i suoi scritti, a cominciare dalle sue collaborazioni con Il Selvaggio.
Intellettuale, matematico e poeta rivoluzionario, fu influenzato nella sua formazione politico-culturale dalle lettere di Sorel, Stirner, Nietzsche e Carlyle.
Anarchico in gioventù, finì mussoliniano combattente, antiborghese e social-populista.
Berto si accorse ben presto che la sua visione “sovversiva” era complementare e funzionale ad una visione nuova di stato corporativo ed imperiale che realizzasse il superamento del capitalismo e dal Marxismo materialista borghese ed insensibile ai valori dello spirito.
Impegnato negli studi scientifici e letterari scrisse: Poesie, Corona Ferrea ed il saggio Lo scrittore italiano.
Collabora a Il Popolo d’Italia e a Critica Fascista, nonché a l’Italiano e fondò a Firenze L’Universale dal quale teorizza un credo ed un modello di vita che lo accompagneranno fino alle sue ultime gesta eroiche nella guerra d’Africa.
Muore, ufficiale volontario, a Bir-Gandula, mitragliato dall’aviazione inglese.