Antieuropa

CONTRO L’ODIO E IL RANCORE: PILLOLE DI VERITA’

RIFLESSIONI DAL FORTILIZIO

Come abbiamo visto in precedenza, la nobiltà – prima della rivoluzione francese – non sempre si identificava con la ricchezza. Come abbiamo visto nel caso di Don Chishotte.

Molti nobili non erano ricchi e neanche tutti i ricchi erano nobili. In sostanza, i nobili, nel momento del loro pieno regime (ovvero l’età feudale) legittimarono la loro posizione tripartitica, organica, con il loro spirito guerriero (vero tratto distintivo di un’anima nobile) simile a quello delle caste della tradizione indù.

Gli aristocratici che possedevano dei feudi, erano quelli che, in caso di guerra, imbracciavano le armi e difendevano il territorio. Questo era l’equilibrio organico.

La nobiltà entrerà in crisi quando subito prima della rivoluzione francese, i rappresentanti dell’aristocrazia persero la loro vocazione guerriera che era stata la caratteristica di tutta l’aristocrazia medievale.

L’aristocrazia, perdendo la sua vocazione guerriera diventò a poco a poco un ceto parassitario (oggi si possono ammirare ometti che di nobile hanno solo la scorza e il portamento, ma niente di più) in quanto venuto meno alla sua funzione organica.

Dai propri feudi, gli aristocratici, si spostarono nelle città e da queste ultime pretendevano solo privilegi: pagamenti di tasse senza dare in cambio nulla. Un po’ come i politicanti di oggi.

I nobili non pagavano le tasse, mentre le pretendevano dai loro sudditi in varie forme.

C’è da dire però, che lo stato pre-industriale non aveva una burocrazia così organizzata come quella di oggi. Burocrazia di cui dispone lo stato industriale per cui se non paghi una cartella esattoriale ti levano la casa.

Quindi, quel tipo di società non aveva ancora questi mezzi che ha lo stato industriale.

Dunque, queste tasse (imposte dai nobili) non erano così terribili come ci dicono i soliti luoghi comuni.

Nella società pre-industriale, tra quelli che pagavano e quelli che riscuotevano (rispettivamente contadini e nobili), non ci fu mai quel tipo di rapporto intriso di odio e di rancore che è una costante della “civiltà” moderna industrializzata, come ad esempio l’odio che si instaurò tra proletariato e borghesia. La famigerata lotta di classe di Marx.

La vera storia ci insegna che, durante la rivoluzione francese, i contadini, in larga parte preferirono imbracciare le armi, al posto dei nobili, in opposizione ai rivoluzionari, piuttosto che tradire il loro Re o la loro Patria. Vedi la Vandea e anche le altre insorgenze.