Scelgo: di essere me stesso, individuo assoluto;
di amare il mio orgoglio, la mia solitudine;
di amare il fato, la gioia e la mia morte.
Scelgo la bellezza; ciò che è difficile; l’ordine naturale delle cose;
Il superamento di ciò che in me è ancora troppo umano
il simbolo solare di una impersonalità attiva;
L’intransigenza e l’incrollabilità cristallina di una forma interiore
Il disprezzo di ciò che è piccolo, meschino, servile, brutto, timoroso, conformista, vile, normale secondo la concezione moderna;
Il misurarmi con il mondo per vincerlo.
L’obbedienza totale al mio libero codice di onore e il riso di scherno in faccia alla morale perbenista, alla legge del profitto, alla gente e al suo modo di essere.
Scelgo l’azione e la sfida – la militanza per la costruzione dell’Impero, una nazione libera, aristocratica, potente;
Pagando di persona se dovrò!
la lotta come vita, la vita come gioco, il gioco come lotta.
Scelgo di vivere nell’idea, di essere l’idea!