Amo la mia gente.
Uomini forti
dai volti bruciati dal sole e segnati dalla fatica e dal vento.
Donne fiere
in cui si mescolano saggezza antica e dolcezza.
Uomini che conoscono la vita,
sofferta ed apprezzata
lontano dalle banalità
dei servi e dei potenti.
Donne che conoscono l’Amore,
donato con semplicità rituale
lontano dalla volgarità
di amplessi ben pagati.
La mia è gente che sa amare e che sa battersi
e che non conosce la resa.
Chi è abituato a soffrire
in silenzio,
chi sa dare senza nulla pretendere
in cambio,
chi sa dosare orgoglio e umiltà
e negare valore ai miserabili vantaggi del potere,
questi accetta la lotta
e disprezza le vie fuga
inventate dagli strateghi senza anima.
La mia è gente che sa essere fedele:
ad un’idea
ad un amico
ad un ricordo.
Gente che è ricca di dignità
e non possiede altri beni
se non quelli da strappare alla Terra
o scavare nel suo cuore
che batte impazzito
nell’ansia
di riconquistare quanto gli fu tolto
dai senza volto moderni.
8/X/1982
[1] tratto da, Forza Uomo, di Paolo Signorelli, ed. Il Filo Nero.