Antieuropa

Ernst Jünger

17 febbraio 1998.

Il mio diario.
Ciò che sulle pagine bianche
scarabocchierò con lettere adunche
Riposa ancora nel ventre sicuro dei tempi,
piccolo destino che la grande terra riempì.
Infuria ancora la battaglia. Solo morte terrore.
Della durezza dell’acciaio contro il sanguinario dolore.
In questi fogli, madre mia, annuserai l’odore.
E della quiete speranza che dimora in ogni cuore.
Ma sono calmo. Posso sopportare tutto,
mi attrae la bellezza selvaggia del rischio.
Qui leggerai di come fiero combatterò,
e sarà certo con onore, se mai cadrò.

(Poesia che Ernst Jünger dedicò alla madre il 26 gennaio del 1916, e che può essere considerata una specie di testamento spirituale del soldato). [1]

[1] AZIONE TRADIZIONALE